RECENSIONE: LA VITA BUGIARDA DEGLI ADULTI DI ELENA FERRANTE

venerdì 10 gennaio 2020



Un nuovo anno è ormai iniziato e oltre che farvi di nuovo gli auguri per un anno pieno di soddisfazioni e fortuna, vi offro una nuova recensione, la prima del 2020 - fa un po' strano dirlo in effetti.
Vi parlo del nuovo e attesissimo romanzo di Elena Ferrante “La vita bugiarda degli adulti”, uscito lo scorso novembre.
 
Il racconto parla di Giovanna, una ragazzina di tredici anni che, a causa di una brutta frase detta dal padre, comincia a interrogarsi sul suo aspetto e sul suo legame con la famiglia paterna, in particolare con la terribile Zia Vittoria a cui il padre fa riferimento.

Giovanna è una ragazza in piena pubertà, che di colpo si scopre piena di difetti, una ragazza che non ne può più di essere etichettata dalle decisioni dei genitori apparentemente perfetti e che cerca di costruire un’immagine di se stessa in cui riconoscersi.

Tra gli odi sussurrati e segreti nascosti, Giovanna vede la famiglia sgretolarsi come briciole di pane, mentre la curiosità legata a Zia Vittoria spinge Giovanna in istinti e decisioni discutibili, dove la ribellione prende il sopravvento. Essendo ancora una ragazzina, non sa come reagire alla distruzione delle sue certezze: si nasconde quindi dietro atteggiamenti che spesso rincorre per il solo piacere di sentirsi cattiva, crudele, simile a sua Zia Vittoria, simile a quei sentimenti che stanno sbocciando in lei.

Ma Giovanna è anche una bambina che scopre che i suoi genitori, per bene e innamorati, sono in realtà delle persone che mentono, che affogano nel proprio egoismo, che nascondono i propri errori dietro una facciata di buona educazione. Giovanna andando avanti cerca di mettere in ordine se stessa e i suoi pensieri, quando capisce la sola verità che sa di sapere: i genitori falliscono e, soprattutto, gli adulti mentono.

Andando avanti col romanzo i paragoni e la somiglianza con la quadrilogia de L'Amica Geniale, - sempre di Elena Ferrante - si scopre innegabile, anche se lo fa raccontando una storia del tutto nuova; proprio come la protagonista Elena, Giovanna è una ragazza educata e dedita allo studio, insicura e piena di domande. Anche Roberto, l'infatuazione avuta per l'uomo dalla mente brillante, mi ha ricordato Nino Sarratore, il ragazzo di cui Elena era perdutamente innamorata. Inoltre, richiama ancora una volta la Napoli bassa, quella violenta, e dei rioni fatti di polvere.

La Ferrante si è fatta strada tra le mie autrici preferite in assoluto. Proprio per il suo modo di scrivere schietto, crudo e banalmente perfetto. Dico banalmente perfetto perché ha la straordinaria capacità di far vivere il personaggio parlando e pensando in prima persona con una scrittura chiara, semplice ma precisa.
Vi porterà indietro nel tempo, ma soprattutto vi farà vivere l'empatia con il personaggio, quello di Giovanna. Una storia che assomiglia scommetto a quella di molte ragazze, forse perché ci siamo passate tutte in questa tragica fase: quella di conoscersi e riconoscersi, che poi in realtà non finisce mai.