Alcuni giorni fa, in negozio mi si avvicina una ragazza nei camerini
e mi dice: “Posso chiederti un consiglio? Come mi sta questo
vestito?”
Io la guardo, osservandola con
discrezione e dico: “Bene! Te come te lo senti?”
Lei comincia toccandosi la pancia, i
fianchi, le cosce mentre dice: “Mi sembra un po' stretto, sono
grassa, devo mettermi a dieta, devo dimagrire. Però mi piace tanto
questo vestito. Ma non so se comprarlo.”
Le mostro altri capi, tanto per farsi un'idea
diversa, ma lei si mostra – quasi decisa – a comprare quell'abito. Mostra molti tentennamenti, lo fa in modo alternato, fragile e dolce, come se fosse spinta da un desiderio costante ma che non può fare a meno di mangiarsi le unghie e di sentire che qualcosa di sbagliato in lei c'è per davvero.
Le mostro altri capi, tanto per farsi un'idea
diversa, ma lei si mostra – quasi decisa – a comprare quell'abito. Mostra molti tentennamenti, lo fa in modo alternato, fragile e dolce, come se fosse spinta da un desiderio costante ma che non può fare a meno di mangiarsi le unghie e di sentire che qualcosa di sbagliato in lei c'è per davvero.
Questa ragazza ha i fianchi sporgenti,
una linea “non esatta” alla conformità di un prototipo di
forme “perfette” che ci vogliono mostrare ogni giorno.
Metto tutto tra virgolette perché quello che ho cercato di far
capire alla ragazza quel pomeriggio, non è stato quello di farla
sentire sbagliata, non giusta. Ho cercato di farla ragionare, farle
capire che non è una taglia che fa la persona; che tu sia grassa,
magra, brutta, bella, le persone ci metteranno sempre l'avverbio
“troppo” davanti.
Perché sarai sempre troppo per
qualcuno.
Questa ragazza ha detto che tutti la
guardano, che il ragazzo con cui si sente, alla sua domanda: “Questo
vestito mi ingrossa?” Lui le risponde di sì.
Accarezzandole il braccio le dico che anche se non la conosco, prima
di tutto farebbe meglio a cambiare ragazzo piuttosto che la sua
taglia, che la gente guarda, guarda sempre. Per le strade cammini e
ti guarda, ti cade un oggetto e ti guarda, indossi un bel vestito e
ti guarda, indossi un brutto vestito e ti guarda, ti trucchi troppo e
ti guarda, ti trucchi troppo poco e ti guarda. E potrei andare avanti
all'infinito, - tralasciando i brutti commenti che magari potrebbero fare.
La cosa che mi chiedo, è che questa
ragazza guarda la taglia, guarda se gli altri la guardano, ascolta i
commenti del suo ragazzo (cosa che spero che da quel giorno sia
diventato un ex) quando questa ragazza non si accorge nemmeno di
guardarsi allo specchio e notare che ha un viso bellissimo, un
sorriso dolce e... l'altezza! 😊 (detto da una alta 164 cm).
Mi ha fatto una gran tenerezza, da voler quasi abbracciarla. Fragile e piena di insicurezze mi ha ricordato
tanto me, quando per una taglia in più mi facevo sempre dei grandi problemi,
cruciali.
Il consiglio che le ho dato è stato quello di infischiarsene di tutto, di tutti, e di comprarlo perché era bello e perché piaceva a lei.
Il consiglio che le ho dato è stato quello di infischiarsene di tutto, di tutti, e di comprarlo perché era bello e perché piaceva a lei.
Non classificatevi
come un numero che vedete sulla bilancia o sul cartellino appeso al
vestito. Non ascoltate le cattive parole da chiunque,
perché non vi vuole bene. Non fateci caso agli sguardi
classificatori della gente, perché non vi conosce. Abbracciatevi. Perché quello
che siete lo sapete già voi. Basterebbe guardare con un po' più di
attenzione allo specchio.
Vi lascio con una bellissima poesia di Erin Hanson.
"Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance,
sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei."
Vi lascio con una bellissima poesia di Erin Hanson.
"Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance,
sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei."
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