Come combatto l'endometriosi - a giornate - e l'importanza dell'alimentazione

mercoledì 9 ottobre 2019
Come combattere l’endometriosi?

Certo è che guarire, a quanto dicono non si può, essendo una malattia cronica.

Va bene, alcuni ginecologi usano come metodo di "cura" la menopausa, oppure come mi era stato detto a me: <<Le conviene fare figli subito o rischierà di non averne mai>> – questo è l’altro metodo di cura; fare figli, a caso, senza fare progetti e a qualsiasi età. 

Per alcuni di loro probabilmente viene facile pensarlo quando non sono loro i soggetti.

Combattere l’endometriosi è molto più di questo.

Esistono delle diagnosi da fare, affidarsi mettendosi nelle mani di esperti – cosa fondamentale. Appena avete dei dubbi non esitate, andate subito in fondo e scopritene la causa. Ogni giorno, anche dopo aver subito l’intervento, i sintomi spesso non scompaiono del tutto; mi ritrovo quindi ancora oggi a dover affrontare tutto questo.

Come?

Cercando di ammettere a me stessa la convivenza con la malattia e di ascoltare cosa ha bisogno il mio corpo, giorno dopo giorno.

Le innumerevoli volte in cui stavo male era per via del cibo, (i cosiddetti cibi infiammatori) tanto che, ogni cosa che mettevo nello stomaco creava gonfiore e quindi dolore. Mi ricordo, avevo cominciato perfino a mangiare poco e niente per paura di sentirmi male, lasciando che la malattia alterasse pure la mia mente.

⚠️ Attenzione, non voglio con questo dire che il cibo faccia male ⚠️

Ognuno di noi ha bisogno di mangiare ogni tipo di alimento. Sto parlando ovviamente più di generi alimentari consigliati o meno, (da nutrizionisti) in questo caso, per le donne affette da endometriosi.



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Questa è una dieta consigliata dalla Fondazione Italiana Endometriosi.
Seguendo il link troverete tutti i tipi di alimenti studiati per ridurre i sintomi della malattia e scaricare la dieta gratuita in pdf.

Ho vissuto dall’età di quando avevo undici anni fino a qualche mese fa con farmaci di ogni tipo. L’antidolorifico era diventato per me di uso essenziale per portare avanti le mie giornate a tal punto da non averne più nessun effetto. Era come bere acqua.

Con l’alimentazione invece, associata a vitamine e integratori si usa un sistema naturalmente non tossico per il nostro corpo. E’ bene provarci per stare meglio.

Io personalmente cerco di seguire il più possibile la dieta consigliata dalla Fondazione e una, massimo due volte a settimana, mi concedo una pizza e un buon dolce al cioccolato, che tanto male non fa per il nostro umore. 😉

Esistono poi tantissime buone ricette che si possono trovare sui libri dedicati e su internet. Semplicemente mettendo gli ingredienti “giusti”.



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Ultimamente Giorgia Ciocia ci ha fatto il piacere di creare insieme alla Fondazione, un nuovo canale YouTube con la sua rubrica “Mangia che ti passa”, dedicata proprio all’alimentazione.
Andate a dare uno sguardo alle sue ricette, sicuramente vi saranno utili!

Un’ultima cosa.

L’essere positivi dovrebbe sempre far parte del carattere di ognuno di noi, – prima non lo ero molto – questo, soprattutto dopo la scoperta della malattia mi ha aiutato tanto, e non solo per l’endometriosi ma per tutte le altre cose genericamente quotidiane che mi si ponevano davanti.
Non sottovalutatelo perché per prima cosa dobbiamo lottare e stare bene con la mente e poi con il corpo.




Alla fine ogni brutta cosa se sai affrontarla nel modo giusto, ti rende migliore.

Un grazie va dato anche a tutte quelle donne che ogni giorno scrivono di loro e del loro percorso, dando inconsapevolmente sostegno. Se penso positivo è anche grazie a voi che sentendo raccontare le vostre storie mi date ancora più forza; non so se avrei avuto il coraggio di affrontare tutto quello che avete affrontato voi, chirurgicamente parlando.

Mi viene solo da dire di non sentirvi meno donne se per le vostre condizioni vi hanno privato di avere un figlio, rimosso parti del vostro corpo o se non riuscite ad avere figli per via della malattia. Perché essere donne non è avere un utero, delle ovaie, e non è il poter procreare - come molti purtroppo, al giorno d'oggi pensano.

E’ l’essere quello che siamo, semplicemente affrontando tutto il resto.

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